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2010-01-06
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2010-01-06
Giovani danno fuoco a un barbone
"Ma io non mi muovo da qui"
Venezia, i ragazzi hanno gettato liquido infiammabile sulla "casa" di cartone dove dormiva vicino ai Frari
Il sopralluogo della polizia assieme a Marino (giaccone scuro) nel luogo dell'aggressione (Pattaro/Vision)
Il sopralluogo della polizia assieme a Marino (giaccone scuro) nel luogo dell'aggressione (Pattaro/Vision)
VENEZIA - Clochard aggredito nella notte tra domenica e lunedì da un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni che hanno tentato di dare fuoco alle sue cose con alcol e accendini. Il barbone si chiama Marino e da ormai otto anni vive in un sottoportico di Corte Badoera vicino ai Frari a Venezia, dove, tra scatoloni, indumenti appesi ad attaccapanni di fortuna, ha ricavato la sua casa. Veneziano di origine e con problemi psichiatrici era stato portato via da Corte Badoer tre volte con tentativi di inserimento in alloggi protetti ma alla corte era sempre ritornato, fino all’aggressione dell’altra notte. "La signora che ha visto la scena mi ha parlato di un grande trambusto e di aver visto i ragazzini che davano fuoco ai cartoni con alcool e accendini. Pare che anche una manica degli indumenti di Marino avesse preso fuoco", spiega uno dei vicini, che lunedì si è poi rivolto alla questura per fare la denuncia, "ma non è una novità, in questa corte ci sono sempre bande di ragazzini che vengono qui a fumare hashish e anche personaggi più adulti che probabilmente sono qui per lo spaccio, non era la prima volta che davano fastidio a Marino". "Sono preoccupato per il clima che si sta instaurando in questa città", ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali Sandro Simionato, "conosciamo Marino da anni, ogni sera passiamo a fornirgli materiali di prima necessità e abbiamo anche tentato di ‘recuperarlo’ ad una vita normale, mettendogli a disposizione un alloggio dell’Ater ma ha sempre rifiutato, scegliendo di vivere dove ha ‘costruito’ la sua casa di cartone. Nemmeno l’episodio dell'altra notte, che lui continua comunque a minimizzare, crediamo però possa fargli cambiare idea".
Alice D’Este
06 gennaio 2010 Giovani danno fuoco a un barbone
"Ma io non mi muovo da qui"
Venezia, i ragazzi hanno gettato liquido infiammabile sulla "casa" di cartone dove dormiva vicino ai Frari
Il sopralluogo della polizia assieme a Marino (giaccone scuro) nel luogo dell'aggressione (Pattaro/Vision)
Il sopralluogo della polizia assieme a Marino (giaccone scuro) nel luogo dell'aggressione (Pattaro/Vision)
VENEZIA - Clochard aggredito nella notte tra domenica e lunedì da un gruppo di ragazzi tra i 15 e i 17 anni che hanno tentato di dare fuoco alle sue cose con alcol e accendini. Il barbone si chiama Marino e da ormai otto anni vive in un sottoportico di Corte Badoera vicino ai Frari a Venezia, dove, tra scatoloni, indumenti appesi ad attaccapanni di fortuna, ha ricavato la sua casa. Veneziano di origine e con problemi psichiatrici era stato portato via da Corte Badoer tre volte con tentativi di inserimento in alloggi protetti ma alla corte era sempre ritornato, fino all’aggressione dell’altra notte. "La signora che ha visto la scena mi ha parlato di un grande trambusto e di aver visto i ragazzini che davano fuoco ai cartoni con alcool e accendini. Pare che anche una manica degli indumenti di Marino avesse preso fuoco", spiega uno dei vicini, che lunedì si è poi rivolto alla questura per fare la denuncia, "ma non è una novità, in questa corte ci sono sempre bande di ragazzini che vengono qui a fumare hashish e anche personaggi più adulti che probabilmente sono qui per lo spaccio, non era la prima volta che davano fastidio a Marino". "Sono preoccupato per il clima che si sta instaurando in questa città", ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali Sandro Simionato, "conosciamo Marino da anni, ogni sera passiamo a fornirgli materiali di prima necessità e abbiamo anche tentato di ‘recuperarlo’ ad una vita normale, mettendogli a disposizione un alloggio dell’Ater ma ha sempre rifiutato, scegliendo di vivere dove ha ‘costruito’ la sua casa di cartone. Nemmeno l’episodio dell'altra notte, che lui continua comunque a minimizzare, crediamo però possa fargli cambiare idea".
Alice D’Este
06 gennaio 2010
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il SOLE 24 ORE
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MILANO D'UOMO
TARANTO CASTELLO
MARTINA